LA BIRRA DI CAGLIARI, PRODOTTA DAL BIRRIFICIO DI MARCO SECCHI, E’ UNA SCOPERTA CHE MERITA DI RIEMPIRE I VOSTRI BICCHIERI PERCHE’ L’AGGIUNTA DI INGREDIENTI TIPICI DELL’ISOLA LA RENDE UNICA
Passione e produzione legata al territorio: le armi vincenti de “Il birrificio di Cagliari”. La birra è la bevanda fermentata più antica dell’umanità e ogni anno nel mondo se ne consumano più o meno 1.500 milioni di ettolitri. I suoi ingredienti principali sono il malto d’orzo, il luppolo e il lievito, ma esiste un posto in Sardegna in cui l’aggiunta di alcuni componenti speciali ha dato vita ad una produzione di alta qualità. Stiamo parlando del Birrificio di Cagliari, primo brewup sardo nato nel 2008 e il cui proprietario si chiama Marco Secchi. È proprio a quest’ultimo che ci siamo rivolti per scoprire cosa si nasconde dietro il successo delle sue produzioni.
LA BIRRA DI CAGLIARI: UNICA GRAZIE ALL’AGGIUNTA DEL PRODOTTO LOCALE
“Ho iniziato a distribuire birra dal 2014”, ci racconta Marco che fino ad allora serviva solo il suo pub. È da quel momento in poi, infatti, che l’esigenza di affacciarsi ad un mercato nazionale lo ha portato a realizzare una linea di birre meno speziate e, quindi, con caratteristiche differenti rispetto a ciò che solitamente viene prodotto in Italia. La sua passione per questa bevanda è nata in seguito ad alcuni viaggi fatti in Germania, Paese che gli ha permesso di scoprire birre diverse da quelle che era solito bere. Il successo, invece, lo ha raggiunto grazie all’idea di utilizzare i prodotti della sua terra come ingredienti. “All’inizio i clienti, una volta entrati nel mio locale, potevano trovare birre ad alta fermentazione e ben luppolate come per esempio la Bitter. Successivamente ho avuto l’idea di creare un prodotto unico, più caratteristico, un prodotto che fosse più legato al nostro territorio. Questa mia scelta ha portato al salto di qualità: oggi sono proprio queste le birre che riesco a vendere maggiormente”.
LA BIRRA DI CAGLIARI: CON I FICHI D’INDIA NON L’AVETE MAI BEVUTA
Malto d’orzo, malto di frumento, luppolo, lievito, coriandolo e scorza d’arancia amara sono gli ingredienti base della birra realizzata unicamente da Marco Secchi nel 2014. Il valore aggiunto, però, è stato dato da una componente particolare e mai usata prima: il fico d’india. “È un frutto che qui in Sardegna si trova un po’ ovunque – ci spiega Marco – e l’aggiunta di questo elemento mi ha permesso di realizzare una birra molto fresca e prevalentemente estiva, anche se la produco tutto l’anno perché è la mia punta di diamante”. La Figu Morisca è una bevanda che può essere servita insieme a cibi come i formaggi freschi (quelli spalmabili, ad esempio), pesce crudo (ostriche, cozze) e dolci. Per quanto riguarda quest’ultimi l’abbinamento risulta perfetto poiché la delicatezza della birra riesce a smorzare la loro parte più grassa.
LA BIRRA DI CAGLIARI: DAL MIELE DI CORBEZZOLO ALLE BACCHE DI MIRTO
Il 2015 è stato l’anno di una nuova creazione: la Meli Marigosu. Questa “saison” dal colore dorato e dall’alta fermentazione è stata realizzata unendo ad elementi quali acqua, malto d’orzo, malto di frumento, fiocchi d’avena, luppolo e lievito un ingrediente speciale, ovvero il miele di corbezzolo. Quest’ultimo è una bacca tipica della macchia mediterranea dal gusto molto amaro. Le sorprese, comunque, non finiscono qui. “Per il 2016 ho già pronta una birra affumicata con bacche di mirto”, ci svela Marco.
LA BIRRA DI CAGLIARI: ABBINAMENTI CON CARNE, PESCE E PRIMI PIATTI
Al Birrificio di Cagliari le mansioni da ricoprire sono più di una. Ci si occupa di produzione, ma anche di ristorazione ed è per questo che risulta importante abbinare le birre ai piatti che vengono serviti. Se si ha davanti una costata di manzo, ad esempio, il consiglio è quello di scegliere una bevanda chiara, classica e a bassa fermentazione come per esempio la tedesca Helles. La Tuvixeddu che ha una “frizzantezza” bassa-delicata, invece, va bene per la carne di cavallo, mentre per quanto riguarda il maiale la scelta non può che ricadere sulla Sant’Elia, birra d’ispirazione belga che permette di sgrassare bene la carne perché contiene lo zucchero caramellato. Se invece preferite l’abbinamento con il pesce optate per la Poetto e la Figu Morisca, in questo caso, sono le birre più adatte perché molto fresche. Tutto, comunque, dipende dal tipo di pesce: con salmone e pesce spada, ad esempio, è possibile abbinare anche una birra affumicata. Avendo davanti un primo la scelta della birra risulta più difficile. Se prendiamo una amatriciana conviene ordinare una birra di frumento come la Weiss. Nel caso in cui le spezie piccanti dovessero essere l’ingrediente principale del piatto che avete ordinato, la Bitter non potrà mancare al vostro tavolo: vi aiuterà a smorzare i sapori forti.
di Alessandra Lo Verde 12 gennaio 2016
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