INSIEME AI VERTICI DI BIRRA PERONI ABBIAMO CELEBRATO LA RACCOLTA DELL’ORZO E PARTECIPATO AD UN RITO CHE SI RIPETE DA SECOLI PER RACCONTARVI UNA BIRRA ORGOGLIO DEL MADE IN ITALY
Prima della bottiglia ghiacciata, prima della schiuma che sale vorticosa nel bicchiere, prima ancora della fermatazione. Prima di ogni cosa, quando si parla di birra e di industria brassicola, c’è la raccolta dell’orzo. Momento sacro e che ripete i suoi riti da secoli e secoli. Birra Peroni, leader incontrastato nel panorama nazionale, ha pensato bene di mostrare questo momento sacro alla stampa specializzata affinchè potesse raccontarlo agli amanti delle bionda italiana per antonomasia. Non capita tutti i giorni di scoprire che dietro la spensieratezza e la leggerezza che regala un birra fresca ci siano l’impegno di tanti uomini e il lavoro incessante di trebbiatrici mastodontiche. E molto, molto altro ancora. Tutto inizia dall’orzo. Distese sconfinate di orzo. E alle porte di Roma, dalle parti di Bracciano nella tenuta del Casale Santa Brigida, la Peroni produce e raccoglie una parte del suo orzo distico.
L’orzo con il quale viene realizzata la birra Peroni è prodotto nelle Marche, in Abruzzo, Molise, Umbria, Toscana e Lazio. In particolare il Lazio, con circa 5 mila ettari a coltura, è uno dei principali centri italiani di produzione, detenendo il 35% delle coltivazioni nostrane e impiegando più di 500 agricoltori. Il raccolto medio annuo, che viene poi stoccato e conferito alla Malteria Saplo di Pomezia, parte del Gruppo Peroni, si attesta intorno alle 13 mila tonnellate. Cifre e produzioni frutto di anni e anni di ricerca e studio. La storia della produzione dell’orzo italiano inizia verso la fine dell’800, erano anni in cui in maniera assolutamente pionieristica questo prezioso cereale veniva prodotto principalmente in Abruzzo ma non aveva le caratteristiche per soddisfare i mastri birrai. Da qui la necessità di ottenere un orzo che potesse andar bene per la produzione di birra e che potesse emancipare i produttori di bionda dal comprare orzo tedesco, all’epoca uno dei mercati più floridi. Nel 1938 nasce la Società Anonima Produzione e Lavorazione dell’Orzo, la SAPLO, ancora oggi attiva e di proprietà della Birra Peroni. Il resto è storia dei nostri giorni.
Birra Peroni collabora oggi con oltre 1.500 agricoltori per la produzione di orzo distico da birra. Nel 2014 gli ettari di terreno seminati a orzo per Birra Peroni sono stati 16.500, per un raccolto di quasi 49 mila tonnellate, coprendo così il fabbisogno totale del marchio Peroni. La birra Peroni, infatti, viene prodotta solo con ingredienti selezionati, come il malto 100% italiano, frutto di una speciale qualità di orzo cresciuto sotto il nostro sole e seguito con cura in tutte le fasi di crescita.
“Il legame con l’agricoltura costituisce un tassello fondamentale del processo produttivo e della catena del valore di Birra Peroni. E’ per questo che abbiamo deciso di celebrare, insieme, l’inizio della raccolta dell’orzo, per mostrare il profondo legame tra ciò che nasce nei campi e ciò che arriva sulle nostre tavole”, ha spiegato Federico Sannella, Direttore Relazioni Esterne di Birra Peroni.
I NUMERI DI BIRRA PERONI
3 gli Stabilimenti (Roma, Bari, Padova)
1 la Malteria (Pomezia)
4,93 Milioni di ettolitri prodotti annualmente
1,39 Milioni di ettolitri esportati
72000 Bottiglie imbottigliate in 60 minuti
1500 Agricoltori che lavorano con Birra Peroni per garantire la qualità delle materie prime
438,26 Milioni di euro di ricavo
19200 Posti di lavoro in Italia (tra diretti e indiretti)
17300 gli ettari di terra seminata a orzo e mais dagli agricoltori italiani e destinati alla produzione di birra Peroni
98% la percentuale di rifiuti riciclati nell’anno 2013 – 2014
di Michele Ruschioni – Foto esclusive per Braciamiancora.com di Mary Tagliazucchi