VOGLIAMO CHEF NON GIUSTIZIERI DELLA NOTTE E IL CASO DI LORENZO BIAGIARELLI ( IL SIGNOR LUCARELLI) LA DICE LUNGA SUI LIMITI CHE DOVREBBERO PORSI GLI CHEF CON TANTI FOLLOWER
Riassumiamo al volo la cronaca in poche righe. Giovanna Pedretti è stata trovata morta all’alba di ieri. Ma chi è costei? Giovanna Pedretti era una anonima 59enne titolare di una piccola pizzeria in provincia di Lodi. Giorni fa la signora ha risposto ad una recensione negativa dove un cliente si lamentava per aver cenato con a fianco dei ragazzi gay e disabili. Risposta garbata ma decisa nella quale la proprietaria della pizzeria invitava il cliente a non andare più nel suo locale. (Detto tra noi, è una risposta che avrebbe dato il 99% dei titolari di tutti i ristoranti italiani)
Dalla risposta agli onori della cronaca, con conseguente pioggia di like, il passo è stato breve. Il plauso del Ministro delle disabilità Alessandra Locatelli ha reso nazionale e virale la notizia. Troppo virale per alcuni che nella viralità delle loro esternazioni basano la loro esistenza, professionale e non.
A CACCIA DI ENGAGMENT PER INNAFFIARE I PROPRI SOCIAL
La storia è finita sull’Iphone di molti italiani. Compreso Lorenzo Biagiarelli, (psuedo)chef televisivo sempre a caccia di like. Biagiarelli, va detto, è anche il compagno di Selvaggia Lucarelli che di mestiere fa l’editorialista/opininista, ha moltissimo seguito sui social, ed è anch’essa sempre a caccia di storie nelle quali infilarsi per dire la sua e scatenare engagment (triste dirlo, ma funziona anche così).
Biagiarelli ha mosso critiche sulla veridicità di quella recensione. Secondo lui quel commento puzzava di fake. Ha telefonato alla signora, ha chiesto lumi. Si è trattato di una recensione falsa architettata dalla ristoratrice per ottenere facile consenso? O era una vera recensione? Chissà. ( sicuro ora che c’è scappato il morto ce lo diranno gli inquirenti a stretto giro). A Biagiarelli è bastato sollevare il dubbio sui suoi canali social (230 mila follower su Instagram) per scatenare una reazione spropositata contro la signora che dopo qualche ora è stata trovata morta ( si ipotizza il suicidio, ma anche qui aspettiamo le note ufficiali degli inquirenti).
La morte della signora ha portato con se una valanga di insulti allo chef. E’ scoppiato un gran casino, ma questo giro non ci sono di mezzo panettoni o uova di Pasqua, ma la pelle di una persona e quindi la faccenda è molto più seria.
VOGLIAMO CHEF NON GIUSTIZIERI DELLA NOTTE
Riflessione allargata e domanda consequenziale: ma a voi non hanno stancato questi chef che escono dalla cucina e si mettono a fare gli editorialisti sulla qualunque? Ma a voi non appaiono ridicoli gli chef che si mettono a sentenziare su questo o quell’altro argomento senza avere la dovuta preparazione? Per carità, dicessero quel che vogliono, ma dovremmo dar loro il giusto peso, a cominciare dal circo mediatico che per due click in più da loro tutta questa visibilità.
Biagiarelli di mestiere fa lo chef. Cucina. Non fa l’investigatore, non è un giornalista. Come chef avrà sicuramente tutti gli strumenti del mondo (mai avuto il piacere di mangiare la sua cucina), ma l’indagine e l’investigazione giornalistica sono un altro mestiere pieno di equilibri e dinamiche che a Biagiarelli sicuramente sfuggono (Eh no, stare a fianco di una editorialista/opinionista non ti fa diventare tale, non funziona per osmosi).
Mi ha colpito un commento di un utente apparso sul profilo instagram di Biagiarelli: “Tutto questo livore, questa sete di verità su una cavolata di questo livello, perché in fondo di questo si tratta, a me sa più di deriva da giustizieri della notte che avete, spesso a ragion veduta, in famiglia». Ma «la tua compagna lo fa con mestiere, tu nell’imitarla sei finito a fare un inutile polverone».“
Se fossi stato Biagiarelli avrei applaudito alla signora, anzichè puntarla come se fosse il peggior criminale sulla faccia della terra. La signora era innocua, la sua pizzeria piccola come presumibilmente erano piccole le sue ambizioni ristorative. E poi, vera o falsa che fosse, in fondo, la risposta a quella recensione aveva solo connotati positivi. Affanculo chi non vuole sedersi accanto a dei ragazzi gay. Affanculo chi ha fastidio a mangiare accanto ad un disabile. Dieci, cento, mille Giovanna Pedretti.
Invece, a mo’ di giustiziere della notte , da attivare solo in determinati momenti, il signor Lucarelli ha puntato i riflettori su una povera crista di 59 anni priva degli strumenti per reggere botta a tanto casino. E’ finita come e’ finita. Sarebbe invece che finisse questa continua ed esasperata caccia di like, consensi e viralità a tutti i costi. Non ne abbiamo bisogno.