CHEF RUBIO CI HA ABITUATI AI COOKING SHOW CHE CI PIACCIONO E CAMIONISTI IN TRATTORIA NON È DA MENO SE QUANDO VEDETE I TIR PARCHEGGIATI FUORI DAL RISTORANTE SCAPPATE, NON GUARDATE QUESTO PROGRAMMA E, FORSE, NON DOVRESTE LEGGERE BRACIAMIANCORA.
Camionisti in Trattoria è il nuovo programma di chef Rubio, in onda su DMAX. Il format del programma, manco a dirlo, sono le trattorie di strada. Luoghi dove si spadella alla grande e nei quali si fermano, tra una tratta e l’altra, i camionisti per mangiare. “Lì si fermano i camionisti, di sicuro si mangia bene”: più che un detto, questa è una verità. Il ruspante Rubio lo sa bene ed eccolo quindi protagonista di una nuova avventura gastrotelevisiva: andare in giro per trattorie con personaggi davvero pittoreschi.

I COOKINK SHOW CHE CI PIACCIONO
Ci sono due tipi di cooking show: quelli veri e quelli finti. Chef Rubio ci ha abituati a format autentici, senza le mega-cucine con più stelle che sostanza. Qui una sua intervista in esclusiva per Braciamiancora, erano i tempi di Unti e Bisunti. Camionisti in Trattoria non vi mostrerà chef stellati, non vuole insegnarvi ricette di chissachi o da chissadove. Piuttosto vuole raccontare una realtà, quelle delle piccole trattorie, che è umana più che culinaria. Attraverso Rubio conosciamo personaggi che sembrano usciti dalla penna di uno scrittore, unici nel loro genere, temprati da un lavoro usurante. I camionisti sono persone isolate, abituati a farsi chilometri su chilometri da soli, con l’asfalto come unico compagno di viaggio. Il momento del pasto si tinge quindi di significati che vanno ben oltre la necessità di sfamarsi: hanno bisogno di calore e sorrisi familiari oltre che mangiare bene e tanto.

CAMIONISTI IN TRATTORIA: STORIE DI POSTI AUTENTICI
Attenzione però: se siete abituati ai ristoranti ‘pettinati’, questo programma non fa per voi. Forse nemmeno Braciamiancora fa per voi. A noi piacciono le cose sincere, vere. Non abbiamo bisogno di stelle o di menù ricercati; non vogliamo la doppia posata e sappiamo benissimo che il vino della casa si versa anche nei bicchieri dell’acqua. L’importante è mangiare bene e alzarsi da tavola senza rimpianti e con la pancia piena: se poi il conto è umano ancora meglio.
Genuinità, abbondanza, prezzi modici e familiarità sono le caratteristiche necessarie per essere una trattoria per camionisti. Tutto il resto è superfluo, roba da chef stellati che quando entri nel loro locale ti appendono soprabito ma trascurano l’anima. Noi invece amiamo Mariangela e Silvana, due delle protagoniste femminili della prima puntata di Camionisti in Trattoria. Loro sono le cuoche delle trattorie visitate da Rubio. Accolgono i clienti come se fossero tanti nipoti affamati: “dammi un bacio e dimmi che vuoi da mangiare.” Il menù ce l’hanno, forse, nascosto da qualche parte, giusto perché le normative impongono di averlo. Ma quello che offre la casa lo sanno a memoria sia loro che i clienti.

LE CARATTERISTICHE DI UNA VERA TRATTORIA PER CAMIONISTI
Camionisti in Trattoria è con i dovuti distinguo, la versione on the road di 4 ristoranti di Alessandro Borghese. Per quest’ultimo i criteri di valutazione di un ristorante sono il menù, la location, il servizio e il conto. Per chef Rubio è lo stesso, cambia solo il target di riferimento: i camionisti. Il menù rimane un oggetto misterioso, quello che vogliamo sapere lo dobbiamo chiedere alla padrona di casa. Il servizio, invece, è il fiore all’occhiello di ogni trattoria: no, non ci sono maitre di sala e nemmeno sofisticati sommelier.
Qui per ‘servizio’ si intende il livello di familiarità che si può trovare nel locale ed è molto soggettivo: un camionista che si ferma da anni nello stesso posto conosce perfettamente sia i piatti che le persone che li preparano. Vuole tornare lì perché sa che troverà un piatto caldo e una faccia amica: un luogo accogliente, una casa lontana da casa.
Le location di queste trattorie si assomigliano un po’ tutte. L’indirizzo per raggiungerle è indicato da un chilometro autostradale, all’uscita tot dell’autostrada A-qualcosa, sotto il cavalcavia o vicino al benzinaio. Basta che ci sia abbondante parcheggio. Infine il conto. Quando paghi 2€ per un piatto di gnocchi al ragù fatti in casa, comprensivi di vino e quattro risate, che vuoi di più?
di Giulio Gezzi 15 Dicembre 2018