FA BENE O FA MALE È L’ULTIMO LIBRO DI DARIO BRESSANINI NOTO GIORNALISTA E DIVULGATORE SCIENTIFICO IL QUALE CI FORNISCE STRUMENTI UTILI CONTRO LA DISINFORMAZIONE ALIMENTARE
È paradossale che in un’epoca così opulenta come la nostra, con un assortimento di cibi che in passato i nostri avi potevamo solo sognarsi, molta gente purtroppo si alimenti male spendendo addirittura più denaro di quanto serva.
Ed è altrettanto paradossale rendersi conto che il flusso di informazioni che riceviamo quotidianamente, soprattutto via web, anziché aiutare a chiarirci le idee in realtà ce le confondano ancora di più. In buona sostanza, non siamo in grado di capire se un alimento faccia davvero bene o male.
Spesso noi consumatori cerchiamo una risposta a questa domanda, ma in realtà una risposta facile, un sì o un no secco non c’è. Non esiste. Il problema dunque è un altro, è capire i meccanismi complessi che si celano dietro la produzione alimentare.
È con questo intento che Dario Bressanini, autorevole giornalista e divulgatore scientifico, ha scritto il suo nuovo libro Fa bene o fa male, pubblicato da Mondadori a maggio del 2023.
FA BENE O FA MALE : STRUMENTI UTILI CONTRO LA SCIENTIFICHESE
Bressanini con un linguaggio chiaro e un’argomentazione scrupolosa, cerca di diradare i nostri dubbi, senza avere la pretesa di svelarci verità assolute. Ci fornisce invece delle chiave interpretative, degli strumenti utili a sviluppare un approccio critico con i cibi che troviamo al supermercato, al fine di spendere il giusto e diventare consumatori (più) consapevoli.
A renderci confusi spesso è il marketing che ci inganna con lo scientifichese, un linguaggio che non è scientifico ma pretende di esserlo. il marketing ci inganna in tanti modi: mostrandoci camici bianchi che asseriscono verità discutibili, ci illude con riferimenti a studi che in realtà non hanno scoperto nulla e ci ammalia proclamando proprietà benefiche che in realtà certi cibi non hanno affatto.
BUFALE VECCHIE E NUOVE
Ecco, dunque, il cioccolato che fa dimagrire, lo zucchero bruno più salubre di quello bianco, il sale rosa dell’Himalaya con innumerevoli proprietà benefiche e l’acqua che contiene più ossigeno.
A volte la narrazione è all’inverso, ingenera paure eccessive. È il caso dei salumi o della carne rossa che “sono cancerogeni”, per non parlare di quelle fake new che hanno conosciuto i nostri nonni e che all’improvviso tornano alla ribalta sul web. È il caso della clorofilla che “fa bene” alla pelle e ai capelli.
Insomma, capire come queste bufale sono state usate in passato dalle aziende per immettere sul mercato prodotti innocui, è vero, ma che costano di più o al contrario per inibire l’acquisto di altri che invece non fanno male se consumati con moderazione, è importante per non finire incagliati nella rete della di disinformazione.
Una disinformazione che spesso mette in difficoltà tutti, anche le persone più intelligenti, perché ci costringe ad una continua ricerca per capire quanto siano validi gli studi che stanno dietro a un marketing dal volto buono, ma in realtà molto aggressivo.
di Gianluca Bianchini 26/09/2023