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HAMBURGER DA SUPERMERCATO: ECCO I MIGLIORI (SECONDO NOI)

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ABBIAMO COMPRATO NOVE HAMBURGER (PIU’ UNO) IN QUATTRO DELLE PIU’ NOTE CATENE DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE ITALIANA E LI ABBIAMO CONFRONTATI TRA LORO (ANCHE CON L’AIUTO DEI NOSTRI FAN) PER CAPIRE COME ORIENTARSI 

Sabato sera, ore 19.50: sale improvvisa la voglia di una serata spensierata a base di hamburger. Solo che il macellaio di fiducia è chiuso e tocca dirottare le voglie sugli hamburger in vendita al supermercato. E qui l’imbarazzo della scelta è ai massimi livelli: un po’ come scegliere la modella preferita durante una sfilata di Victoria’s Secret. Corriamo in vostro aiuto e proviamo con questo articolo a darvi una mano per orientarvi meglio (per gli hamburger, non per le modelle. Purtroppo).

Prima di procedere vanno però fatte alcune considerazioni. Su una, credo, siamo tutti d’accordo: l’hamburger che vi prepara il macellaio di fiducia è un altro prodotto. Sarebbe come paragonare un areo e un automobile. Entrambi mezzi di trasporto ma con delle oggettive e macroscopiche differenze. Questa non è una classifica vera e propria, è soggettiva (come tutte le classifiche) ed ha coinvolto tre giornalisti della nostra redazione. Si è cercato di rimanere all’interno di parametri  oggettivi pur sapendo che ognuno ha i suoi gusti e quello che piace al signor Rossi può non piacere al signor Verdi.

Appurato questo, proseguiamo. I prodotti in vendita al supermercato – tanto per azzittire quelli che già si apprestano a fare battaglia – non sono il male assoluto, non sono “velenosi”, vanno considerati prodotti di largo consumo, proposti ad una clientela che, vuoi o non vuoi, fa del supermercato – e non del butcher sotto casa – spesso e volentieri il proprio punto di riferimento. Alcuni di quelli assaggiati sono molto interessanti e oggettivamente buoni. Altri non li darei nemmeno al mio gatto.

Gli hamburger che abbiamo provato sono tutti figli di un compromesso (basta leggere l’etichetta per capire di che compromessi parliamo). Criticare aprioristicamente chi fa acquisti nei supermercati – e magari compra hamburger – è come criticare chi assiste ad una partita di calcio perchè si ama un altro sport meno praticato. Parliamo sempre di abitudini diffuse che coinvolgono milioni di italiani.

Sarebbe bello – ed è quello che auspichiamo – se da questo articolo partisse un sano processo di miglioramento da parte di tutti gli attori che portano i loro prodotti nei supermercati (e come vedrete nelle righe che seguono le sorprese non mancheranno). Stabiliti questi confini critici, possiamo iniziare il viaggio tra le principali polpette schiacciate che trovate nella Gdo.

DOVE ABBIAMO COMPRATO I NOSTRI HAMBURGER : I 4 SUPERMERCATI 

Per questo confronto abbiamo varcato la soglia di quattro delle più importanti catene di supermercati presenti in Italia, ritenendo che sia una buona base rappresentativa. Simply (fa parte del Gruppo Auchan: oltre 17mila dipendenti in Italia per circa 1900 punti vendita); Carrefour ( presente in Italia in 18 regioni per un totale di 1074 punti vendita); Doc (fa parte della grande famiglia Coop con oltre 1100 punti vendita in Italia) e Tigre (Gruppo Gabrielli presente in Italia in 5 regioni con 200 punti vendita).

Dimensioni enormi, fatturati a tanti zeri e migliaia di dipendenti. Per il test abbiamo fatto una cottura media. Solo uno di questi hamburger ci è arrivato in redazione (perchè non si trova nella Gdo) ed è stato però escluso dal confronto ufficiale.

SELECTION CARREFOUR 16,6 EURO AL KG – COMPOSTO PER IL 78,5% DI CARNE DI ANGUS 

La presenza del grana padano si fa sentire eccome in questa Selection Carrefour. E’ un hamburger di Angus che prova ad essere ruffiano e che vorrebbe piacere a tutti. Può andare bene per chi ama l’hamburger che non tiri dritto al gusto della carne ma che ami sterzare a destra e a sinistra: il grana padano si impossessa del volante e conduce le papille gustative altrove.

Non è un brutto posto questo “altrove”,  è sinceramente però lontano dal pianeta “carne in purezza”. Tenero è tenero, succoso è succoso, e durante la cottura emana il caratteristico profumo di Angus. Niente effetto segatura quando lo si addenta.

La persistenza in bocca è però ingombrante e il risultato finale è decisamente troppo sapido e confusionario. Non è un hamburger spigoloso o di carattere, è semplicemente un ruffiano uscito salato.

Chissà perchè si è deciso di mettere così poca carne (solo il 78,5 dichiarata in etichetta). Proposto nella versione da due hamburger da 150  grammi lo abbiamo pagato 4 euro e 99 centesimi (costo al kg 16,6 euro). Il calo peso è stato inferiore al 10%. Giudizio finale: sufficiente ma non troppo. Puoi rimanere nello scaffale. 

Selection Carrefour – packaging
Selection Carrefour – ingredienti

FIORANI HAMBURGER ORIGINALE (16,7 EURO AL KG – COMPOSTO PER IL 95 % DI CARNE)

Sempre da Carrefour abbiamo trovato l’hamburger firmato Fiorani (info www.fioraniec.com) confezionato in uno skin con pochi fronzoli e dalla grammatura notevole: 250 grammi per un mono porzione (saranno contenti gli amanti dei burger XL). Che dire, è un prodotto sul quale, dicono dall’azienda, c’è stata molta ricerca e molte prove ma che, a nostro parere, può ancora avere margini di miglioramento. La carne, che qui compare addirittura al 95% (bravi!), è però presa a braccetto da una sapidità chiacchierona. Nella dichiarazione nutrizionale il sale è infatti all’1,4%. Un po’ troppo secondo i nostri gusti.

Il calo peso di questo prodotto si attesta intorno al 10-15% (un ottimo dato!). Lato positivo: lo possono mangiare i celiaci (bravi!). Giudizio finale: se il sale fosse sotto l’1% sarebbe il primo a finire nel carrello.*

Hamburger Fiorani
Hamburger Fiorani

HAMBURGER SCOTTONA COOPERATIVA SCALIGERA (17,9 EURO AL KG – COMPOSTO DAL 93% DI CARNE)

Questo hamburger monoporzione da 250 grammi è stato acquistato al Doc per 4,49 euro (si sfiorano i diciotto euro al chilogrammo!). Il calo peso dopo la cottura è stato inferiore al 10% (peso crudo 250 grammi – peso cotto 237). Tenero, delicato,  con la giusta sapidità. Zero effetto gomma da masticare. E’ un hamburger che può benissimo essere mangiato da solo. Se accompagnato con del formaggio fuso, una fetta di insalata, o una fetta di cuore di bue amplifica le sue caratteristiche.

Il Packaging scelto dalla Cooperativa Zootecnica Scaligera è ben studiato e ricco di informazioni (con tanto di QR code che rimanda al sito): sappiamo che stiamo mangiando un hamburger di scottona (che ricordiamolo non è una razza!), è adatto ai celiaci e proveniente da bovini che sono stati allevati in Italia per un periodo minimo di 4 mesi (che di per sè non è sempre una garanzia di qualità ma scatena effetto “compro made in Italy”). Oggettivamente è un prodotto interessante. Giudizio finale: benvenuto nel mio carrello. 

Hamb Scottona Cooperativa Scaligera
Hamb Scottona Cooperativa Scaligera

 HAMBURGER BBQ4ALL – TONAZZO (17,5 EURO AL KG – COMPOSTO DAL 94% DI CARNE)

L’hamburger prodotto da Tonazzo (info http://www.tonazzo1888.com/) e marchiato bbq4all è un hamburger a trazione social che vanta tantissimi estimatori (merito della accesissima comunità facebook da cui prende il nome). Il prodotto è ben riuscito e risulta morbido, succoso, equilibrato e sapido il giusto (ottimo lo 0,5% di sale!).

E’ un hamburger che si fa apprezzare e con un carattere spiccato, una personalità decisa anche in virtù del 18% di grasso che non passa inosservato. Su questo prodotto, va detto, c’è oggettivamente molto marketing: la confezione è piena di informazioni (ben riuscito il QR code) ma purtroppo non  permette di vedere il prodotto: vedi una foto, bella, ma, a differenza degli altri, non l’hamburger.

In cottura ha perso circa il 20% passando da un peso da crudo di 200 grammi ad un peso da cotto di 167 grammi. Impossibile sapere, leggendo gli ingredienti della confezione, quale sia il bovino scelto per produrre questi burger. In finale è’ un prodotto ben riuscito, non il top in circolazione, come molti accesi fan della comunità sostengono, ma di certo non sfigura.  Giudizio finale: benvenuto nel mio carrello. 

Hamburger bb4all – Tonazzo
Hamburger bb4all – Tonazzo
Hamburger bb4all – Tonazzo

SALUMICIO SANDRI HAMBURGER DELLA MAREMMA ( 17,96 EURO KG – COMPOSTO DAL 88% DI CARNE)

Questo maxi hamburger da 250 grammi prodotto dal Salumificio Sandri (www.salumificiosandri.it) è realizzato con capi nati e allevati in Maremma, lo abbiamo acquistato al Doc (e quindi universo Coop). Il fatto che sia indicato con precisione l’area geografica dove questi bovini hanno vissuto è un aspetto che ci piace e merita menzione d’onore (quali capi siano però non si capisce purtroppo).  C’è da dire che il microclima di uno dei territori più incontaminati d’Italia “si sente” ed infatti questo prodotto “sa di carne”.

E’ sincero, ha pochi fronzoli, va dritto alle papille gustative, in cottura ha perso circa 50 grammi. Non è ruffiano come altri che vogliono piacere a tutti i costi. Se questo prodotto voleva trasmettere il mood dei butteri e della Maremma c’è riuscito e anche discretamente bene: è campestre, bucolico se vogliamo ruvido nel senso buono del termine (anche perchè avete mai incontrato un buttero ruffiano? Noi no.).

La speziatura è appena accennata ma piacevole e vorremmo una percentuale di carne maggiore. Il 15% di grassi a nostro avviso è un ottimo compromesso. Leggermente troppo sapido (la percentuale di sale è dell’1,5%). Bene ma non benissimo. Giudizio finale: non per primo, ma benvenuto nel mio carrello e al prossimo giro vogliamo meno sale.  

 

HAMBURGER DI SCOTTONA AIA CARNE AL FUOCO ( 15,6 EURO AL KG –  COMPOSTO DALL’ 87% DI CARNE)

Comprato in offerta al Supermercato Tigre a 2euro e 81 centesimi questo burger da 180 grammi ci ha deluso. E la delusione è stata tanta per un prodotto che viene presentato in pompa magna. Delusione, grossa delusione. L’hamburger “Carne al Fuoco” firmato AIA (http://www.aiafood.com/it/prodotti/carne-al-fuoco) si posiziona in un range basso basso già al primo assaggio. Troppo sale e poca carne e infatti il gusto finale è scombussolato dall’eccessiva sapidità (uno sguardo all’etichetta e si capisce perchè: c’è l’1,8% di sale nella preparazione).

Ma  l’eccessiva sapidità, in questo hamburger dove la carne di bovino è all’87%, è solo uno dei difetti. E’ un prodotto industriale pensato e proposto ai clienti secondo logiche industriali: le papille gustative vanno confuse, prese a sberle da sapori e aromi che devono notarsi. E’ la dimostrazione che non basta scrivere sul packaging che la carne è “italiana al 100%” per avere un buon prodotto. In cottura escono molti liquidi e la perdita di peso è di circa il 20%. Giudizio Finale: Rimani sullo scaffale. 

FIOR FIORE COOP (14,4 EURO AL KG – MACINATO DI CARNE )

Niente aromi per disorientare il nostro gusto e per aggiungere picchi di sapore tramite scorciatoie. Questo Fiorfiore coop è di una semplicità quasi imbarazzante ed il bello è che, in questa mancanza di artifici, il sapore delicato della scottona emerge e la fa da padrone. Secondo noi non c’è nemmeno il sale (in etichetta purtroppo non è indicato e ci sarebbe piaciuto saperne di più).

Nonostante un packaging davvero cheap questo hamburger realizzato da Coop e confezionato in vaschetta è un prodotto di tutto rispetto. Ci piace che l’alimentazione di questi capi sia certificata NO OGM; bene che si siano rispettate le condizioni di benessere animale; pollice su per il fatto di non aver somministrato antibiotici negli ultimi 4 mesi di vita.

Questi sono aspetti a nostro avviso molto importanti e vanno sottolineati.  Il gusto è una carezza carnivora che non rimane intrappolata in bocca e la perdita di peso è inferiore al 10%. Un prodotto molto buono. Giudizio finale: uno dei primi a finire nel mio carrello!

Fiorfiore coop

ALIPRANDI (16,3 EURO AL KG – COMPOSTO AL 91% DI CARNE)

Comprato da Simply, questo hamburger realizzato dalla Macelleria Aliprandi (https://www.aliprandi.com/it/prodotti.html)  risulta non invadente, delicato ed equilibrato. Niente effetto segatura, al morso regge, non si sfalda e in bocca apre il suo ventaglio di sfumature sensoriali. Le spezie ci sono, ma si percepiscono appena. E’ un prodotto oggettivamente ben fatto e che furbescamente ammalia e seduce il consumatore.

Un punta in meno di sale e sarebbe stato senz’altro da podio, chissà perchè si è voluto salire fino a quota 1,3 grammi per 100 di prodotto, rinunciando così a raccontarci melgio e di più il sapore di queste “carni bovine macinate scelte” (che poi scelte in base a quali parametri vallo a capire).

Di quelli provati è quello che in cottura sprigiona più aromi e ci ha scatenato un interessante effetto madeleiene durante la cottua ci ha ricordato l’odore delle gite in campagna che si faceva da bambini (peso crudo 150 peso cotto 114 grammi) Giudizio finale: benvenuto nel mio carrello.

MR BEEFY ( 19 EURO AL KG – COMPOSTO AL 98% DI CARNE)

Fermi tutti, ecco il vincitore assoluto. Prodotto che dà una spallata a tutta la concorrenza e si posiziona sembra ombra di dubbio sopra gli altri. Sapore maschio di carne, va dritto alla memoria cognitiva del carnivoro e al primo morso si ha già la reale percezione di mangiare un carne “cazzuta”, seria, elegante e di carattere.

L’Angus, in questi hamburger firmati Mr Beefy (http://www.mrbeefy.it/#angus) c’è e si vede che è un Angus allevato con una certa serietà. Il packaging, giustamente, spiega tutto e in maniera dettagliata. La perdita in cottura è inferiore al 10%; è composto dal 98% di carne, il sale è sotto l’1% e niente acqua aggiunta. Chi, erroneamente, sostiene che senza farine l’hamburger si sfaldi dovrebbe assaggiare questo burger.

Ma anche il vincitore ha dei difetti: il principale  – E MICA DA POCO! – è che questo hamburger si trova solo in una quindicina di supermercati dalle parti di Verona ed quindi molto molto difficile che riusciate ad assaggiarlo se non siete di quelle parti. E’ a nostro avviso vincitore, ma è un vincitore anomalo, perchè, coprendo a mala pena 15 supermercati, non può essere definito un hamburger da Gdo. E’ “fuori quota” che non partecipa alla gara.

Chi lo produce afferma e sostiene che riuscirebbe a tenere gli stessi standard anche se la Gdo dovesse chiedergli una fornitura a livello nazionale ma, non avendo la controprova, dobbiamo limitarci a riportare le buone intenzioni del produttore-allevatore. Lo abbiamo inserito perchè secondo noi è un modello da seguire e perchè è la prova che non è impossibile fare un hamburger di ottima qualità in declinazione Gdo. Giudizio finale: sarebbe bello metterti nel carrello da Siracusa a Sondrio. 

CONCLUSIONI FINALI : CHI DENTRO E CHI FUORI IL CARRELLO

Non esiste l’hamburger perfetto. O meglio, se esiste non è tra questi. Va però detto che in alcuni abbiamo trovato degli spunti interessanti, in altri dei macroscopici difetti. I prodotti che abbiamo promosso, e che quindi riteniamo validi, sono quelli che abbiamo infilato nel nostro carrello.

E’ su quelli che vi consigliamo di dirottare il vostro acquisto, di comunicarci che ne pensate e sopratutto, se ne avete l’occasione, di confrontarli tra loro emancipandovi da logiche da “tifo da stadio”. Noi un’idea di quello che dovrebbe essere “l’hamburger perfetto” ce l’abbiamo. Quando lo troveremo, state certi, vi avvertiremo.

(NB questo confronto tra hamburger serve anche a ricordare che l’Oms – l’Organizzazione Mondiale della Sanità – raccomanda un consumo massimo di 5 grammi al giorno di sale, corrispondenti a circa 2 grammi al giorno di sodio. Una raccomandazione che facciamo nostra con ferma convinzione).

di Daniela Chiappetti 22 Marzo 2019

(*questo articolo ha subito  una parziale modifica in data 15 Aprile 2019 a seguito di ulteriori prove di calo peso)

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