A MAGGIO USCIRA’ LA CLASSIFICA DELLE MIGLIORI 101 STEAKHOUSE MONDIALI: ABBIAMO CHIESTO AI RISTORANTI ITALIANI PRESENTI NELLA CLASSIFICA DELLO SCORSO ANNO COSA SI ASPETTANO
Premessa. La classifica delle migliori 101 SteakHouse del mondo è una grossa trovata di marketing. Una furbata ben riuscita che ha un suo seguito. Realizzata da una società di consulenza londinese che opera nel settore delle SteakHouse .
Secondo noi questa classifica ha ancora troppe zona d’ombra e non abbiamo avuto problemi a criticarla quando lo abbiamo ritenuto opportuno. Per propria natura infatti ogni classifica è criticabile e noi su questo abbiamo fatto delle riflessioni ad alta voce. Come si fa, ad esempio, a mettere a paragone una SteakHouse coreana con una argentina? E in base a quali parametri si decide di dare un punteggio maggiore ad una SteakHouse messicana rispetto ad una ucraina? Troppo distanti i due mondi. Sarebbe come chiedersi se siano meglio i sommozzatori o gli alpini. Noi stessi troviamo difficoltà a mettere a paragone una steakhouse pugliese con una trentina, e parliamo la stessa lingua. I parametri di valutazione – in totale 28 – vengono inoltre tenuti segreti e questo non appare come una operazione trasparente. Insomma: io giudico ma non ti dico su cosa ti giudico. Avremmo preferito più trasparenza.
Qui trovate il nostro articolo al riguardo. L’articolo suscitò qualche incazzatura in quel di Londra. Cosa normale. Non ho mai visto nessuno essere felice quando viene criticato.
Detto questo, il 14 Maggio 2024 uscirà la nuova classifica e questa è una notizia, un fatto di cronaca, che ci sentiamo di commentare e raccontare. Nel ristretto ambiente delle SteakHouse c’è attesa e curiosità. Nella classifica del 2023 sono finite sei steakHouse italiane: I due Cippi di Saturnia (Grosseto), La Braseria di Osio Sotto (Bergamo), Asina Luna di Peschiera Borromeo (Milano), Regina Bistecca e Trattoria dall’Oste di Firenze e Bifrò di Torino. Sei ristoranti carnivori molto diversi l’uno dall’altro, con una personalità spiccata e che si sono ritagliati con merito uno spazio a livello nazionale e internazionale. Abbiamo chiesto a questi ristoranti cosa si aspettano dall’imminente uscita della nuova classifica.
LUCA BRASI E LA SUA BRASERIA
Luca Brasi, titolare e chef de La Braseria, è uno di quei ristoratori che non deve dimostrare niente a nessuno. In bacheca ha una stella Michelin, massimo riconoscimento mondiale nel campo della ristorazione, ottenuta anni fa quando conduceva la Lucanda. Oggi, con la stessa passione e la stessa professionalità, porta avanti il suo ristorante dove domina il concetto di brace pura.
Cosa ti aspetti dalla classifica che uscirà tra qualche settimana?
Sinceramente non so cosa aspettarmi. Noi ogni giorno lavoriamo per migliorarci, ma il nostro obiettivo è portare nel nostro ristorante prodotti e materie prime di alto livello per i nostri clienti, i clienti sono soddisfatti e questa è la vittoria più grande. Poi i riconoscimenti se arrivano fanno sempre piacere.
Hai inserito delle novità rispetto allo scorso anno che potrebbero andare a vostro vantaggio?
Di nuovo c’è il menu’ degustazione tutto incentrato sul bue grasso, una carne che fa uscire di testa per quanto è buona. Nel frattempo continuamo a cercare e lavorare prevalentemente prodotti e carni italiane, una scelta di cui sono sempre più convinto. Si trovano in giro delle carni molto buone che non hanno nulla da invidiare alle carni italiane.
Pensi di essere riconfermato?
Nel mio intimo credo che dovrei essere di nuovo dentro ma io ho i miei parametri, ignoro i parametri di chi stila la classifica.
Essere in questa speciale classifica ti ha portato nuova clientela?
Sinceramente non lo so perchè è difficile quantificare, sicuramente ci saranno stati clienti che sono venuti grazie al piazzamento in questa classifica internazionale.
ASINA LUNA E L’UNDERDOG ALLE PORTE DI MILANO
Non è una SteakHouse pura, non ha un approccio tradizionale e le idee che propone sono forti e con una personalità decisa. Asina Luna è il ristorante carnivoro che non ti aspetti. Il più classico degli underdog. Riccardo Succi lo porta avanti insieme alla moglie. Lui alla griglia e alla selezione delle carni e lei in sala. Sessanteseisimo nella classifica mondiale.
Cosa ti aspetti dalla classifica che uscirà tra qualche settimana?
Spero ci sia più italia, ho questa sensazione. Secondo me chi stila questo ranking ha buttato gli occhi con più attenzione sui nostri ristoranti.
Hai inserito delle novità rispetto allo scorso anno che potrebbero andare a vostro vantaggio?
Ho alzato ancora di più l’asticella per quanto riguarda la selezione delle carni. Voglio sapere con massima precisione la provenienza degli animali e come sono stati allevati. Su questo aspetto faccio un lavoro meticoloso e zelante. Ogni lombata viene associata al volto dell’allevatore. E’ un modo di dire che ogni allevatore mette la faccia sul proprio prodotto.
Pensi di essere riconfermato?
Accoglierò con serenità qualunque esito. Sono lusingato di essere stato inserito tra i migliori ristoranti del mondo per due anni consecutivi. Vediamo quello che succede. Sarà una sopresa anche per me
Essere in questa speciale classifica ti ha portato nuova clientela?
Da qualche anno ho una clientela asiatica, prevalentemente clienti giapponesi. Non so se per via del fatto che il mio stile ha un approccio che piace a loro o perchè sono finito in questo speciale ranking.
BIFRO E LA “SARDITUDINE” PORTATA IN PIEMONTE
C’è tutta la personalità di Roberto Pintadu in questo ristorante 100% carnivoro. Sardo fino al midollo e con una caparbietà e una tenacia fuori dal comune. Era convinto che si potesse mettere attorno ad una brace la miglior clientela di Torino e dintorni. E così è stato. E’ partito da lontano, ha fatto la gavetta, si è sporcato le mani, ma alla fine ha imposto con successo la sua idea di ristorazione carnivora arrivando ad occupare la 78° posizione in questo speciale ranking. Lui non lo ammetterà mai, ma ogni giorno si starà chiedendo cosa avranno più di lui i 77 sopra di lui.
E’ l’unico dei sei – purtroppo – che però non ha voluto rispondere alle nostre domande. Scaramanzia? Diplomazia? Strategia? Vallo a sapere. “Non commentiamo una classifica prima che esca, Ci sono tante cose belle di cui parlare in questo momento, quando la classifica sarà definita saremo felici di commentarla insieme, in ogni caso“, ha spiegato Pintadu.
I DUE CIPPI E L’ORGOGLIO MAREMMANO
Secondo la classifica stilata da The World Best Steakhouse il miglior ristorante italiano si trova in Maremma. A Saturnia per la precisione. Parliamo de I due Cippi. Qui il livello è decisamente molto alto e il concetto di cottura su brace raggiunge livelli unici in Italia. A condurre I due Cippi ci sono Lorenzo Aniello e suo fratello Alessandro. La classifica mondiale piazza questo ristorante al settimo posto (e pensare che nella classifica del 2022 non erano stati nemmeno presi in considerazione)
Cosa ti aspetti dalla classifica che uscirà tra qualche settimana?
Non ho aspettative particolari, ho la speranza di rimanere tra le prime 10 del mondo, questo si.
Hai inserito delle novità rispetto allo scorso anno che potrebbero andare a vostro vantaggio?
Io non mi fermo mai, come la la mia attività, siamo sempre in evoluzione. Quindi credo che qualcosa di diverso lo si può trovare ogni anno.Sono una persino curiosa che si mette sempre in discussione.
Pensi di essere riconfermato?
Questo non posso saperlo, quello che so è che nel mio lavoro do più del 100%.
Essere in questa speciale classifica ti ha portato nuova clientela?
Credo che mi abbia portato un attenzione maggiore con il cliente straniero. Sicuramente essere settimo al mondo é stata una grande pubblicità. Lavoriamo sempre e comunque sulla Qualità e non sulla quantità.
FIRENZE CENTRO DEL MONDO CON TRATTORIA DALL’OSTE
Trattoria dall’Oste oggi conta 4 ristoranti a Firenze e uno a Iesolo. E’ un brand riconosciuto per la sua filosofia che mette sontuose bistecche al centro della propria offerta gastronomica. A Firenze è diventata una tappa obbligata. Non abbiamo statistiche ufficiali ma probabilmente attira più “visitatori” di quanti non ne attiri la Venere di Botticelli. Scherzi a parte, Trattoria dall’Oste è uno dei pilastri italiani per quanto riguarda il concetto di SteakHouse. Nel ranking mondiale occupa la 24esima posizione.
Cosa ti aspetti dalla classifica che uscirà tra qualche settimana?
Ci auguriamo di essere riconfermati, lavoriamo ogni giorno per mantenere alti standard qualitativi nella selezione delle carni
Hai inserito delle novità rispetto allo scorso anno che potrebbero andare a vostro vantaggio?
Per far assaggiare più carni e diversificare l’esperienza carnivora abbiamo inserito delle degustazioni di controfiletti, così si provano più carni. Con le stesso budget di una bistecca si possono prendere più controfiletti.
Pensi di essere riconfermato?
Ci speriamo e siamo fiduciosi, stiamo lavorando bene. Ci auguriamo di essere riconfermati a conferma del lavoro e della valorizzazione del prodotto bistecca che da anni portiamo avanti nella città di Firenze e non solo
Essere in questa speciale classifica ti ha portato nuova clientela?
Ci ha dato visibilità internazionale attraendo una clientela appassionata ed esperta sul prodotto carne
REGINA BISTECCA E LA STEAKHOUSE CHE NON TI ASPETTI
Siamo sempre a Firenze, in pieno centro. Questo ristorante – aperto nel 2019 – è stato inserito dal Gambero Rosso tra i 30 ristoranti più visionari d’Italia. “Regina Bistecca – scrive il Gambero Rosso – occupa gli spazi che sono stati una galleria d’arte e libreria antiquaria per oltre 140 anni. Ma prima ancora senza ombra di dubbio fu una corte interna, almeno fino al XVIII secolo, come confermano il grande lucernario da un lato della sala e la volta a crociera dall’altra. Molto curato negli arredi, con dettagli da scoprire”. Nel Ranking mondiale è 45esimo. Parliamo con Matteo, uno dei tre soci.
Cosa ti aspetti dalla classifica che uscirà tra qualche settimana?
Spero e mi auguro che ci sia più Italia. Vorrei che in questo ranking speciale ci fosse il ritorno, ad esempio, di Dario Cecchini. Lui è un personaggio pazzesco e meriterebbe di essere inserito nuovamente. (Era nella classifica del 2022 ndr)
Hai inserito delle novità rispetto allo scorso anno che potrebbero andare a vostro vantaggio?
Noi abbiamo un menù classico. Possiamo definirlo, in modo positivo, un menù “statico”. Abbiamo la Chianina, la Frisona italiana e una selezione europea che varia di volta in volta. Vogliamo fare il classico e vogliamo farlo bene.
Pensi di essere riconfermato?
Ci auguriamo di essere riconfermati, anche da centesimi. Ma non lo sappiamo. Visite ufficiali non ci sembra di averle ricevute in questi mesi. Aspettiamo l’uscita della classifica.
Essere in questa speciale classifica ti ha portato nuova clientela?
Noi lavoriamo da sempre con una clientela anglofona, anche perchè siamo in pieno centro a Firenze. Non sappiamo con certezza se essere inseriti in questa classifica ci abbia portato nuova clientela, però senz’altro ci ha portato autorevolezza e visibilità e sicuramente qualcuno sarà venuto perchè ci ha conosciuto così.