HomeIl Barbe TourMANGIAR BENE A MACERATA NEL CUORE DELLE MARCHE LA PATRIA DEL CIAUSCOLO

MANGIAR BENE A MACERATA NEL CUORE DELLE MARCHE LA PATRIA DEL CIAUSCOLO

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BASTANO POCHI MINUTI IN QUESTA PIACEVOLE CITTA’ TRA LE COLLINE MARCHIGIANE PER INNAMORARSENE. CON GLI AMICI DEL GAMBERO ROSSO ANDIAMO ALLA SCOPERTA DELLA PATRIA DEL CIAUSCOLO E DEI VINCISGRASSI

La chiamano Terra delle Armonie, questo angolo d’Italia lambito dalle principali rotte turistiche, ma ancora sconosciuto ai più. I motivi sono molteplici, a cominciare dalla possibilità di riscoprire il contatto con il territorio (che si tratti della costa adriatica o degli antichi tracciati di pellegrinaggio che si snodano nell’entroterra, della natura incontaminata dei Monti Sibillini o delle rocche medievali) in un contesto che favorisce la fruizione lenta, in armonia con la vita che scorre tranquilla nei piccoli centri del maceratese, tra le valli e nei boschi di una natura che sa essere dolce e aspra allo stesso tempo. Sul filo delle parole, un repentino cambio di scena ci conduce nell’originale Arena Sferisterio – dove nell’Ottocento si giocava a pallone a bracciale – quando dalla metà di luglio, per un mese, risuonano le note della Stagione Lirica dello Sferisterio, principale evento cittadino che richiama in questo centro marchigiano turisti italiani e stranieri. Ancora armonie, dunque.

A passeggio per il centro storico

Nel suo guscio rinascimentale, racchiuso da mura quattro-cinquecentesche, Macerata racchiude però una storia più complessa legata in prima battuta al fervore del periodo comunale, poi protrattosi in epoca rinascimentale e ancora nella seconda metà del Cinquecento. A questa tradizione si deve l’origine dell’appellativo Città della Cultura (riconosciuto al capoluogo), con la nascita di un’università che dal 1540 a oggi ha mantenuto il suo prestigio, attirando un gran numero di studenti che vivacizzano l’atmosfera cittadina, peraltro valorizzata da tanti eventi musicali (nel bell’edificio settecentesco che ospita il Teatro Lauro Rossi), rassegne teatrali e conferenze.

Si arriva qui anche per scoprire secoli di interventi architettonici e artistici che hanno donato al centro storico il suo volto settecentesco, a cominciare dalla presenza di Vanvitelli all’opera nella Basilica della Madonna della Misericordia (la più piccola al mondo). I più curiosi saranno conquistati dal Museo della Carrozza, ospitato in Palazzo Buonaccorsi, collettore anche di raccolte museali di tutto rispetto: al pian terreno dell’edificio settecentesco 22 carrozze donate da famiglie nobiliari assicurano un salto nel passato, ricostruito anche nell’installazione interattiva che vi condurrà in un viaggio virtuale tra i comuni della provincia.

La tradizione enogastronomica. Dal mare alla terra nel regno dei vincisgrassi

L’enogastronomia locale abbraccia una grande diversità di proposte, com’è prevedibile vista l’abbondanza di risorse di un territorio provinciale che dal mare si spinge fino alle alture montane, regno d’elezione per la raccolta di funghi prelibati. Poi c’è l’olio extravergine prodotto nella zona della Mignola di Cingoli. In cucina questa ricchezza si traduce in una tradizione gastronomica che declina i piatti di carne (castrato, maiale, agnello, cinghiale, ma anche animali da cortile come oche, polli, conigli, tacchini) come le pietanze a base di pesce (un esempio ne è il brodetto di pesce marchigiano) e verdure e sa conquistare il commensale con insaccati e formaggi prodotti dalle aziende locali, dal pecorino vissano con caglio aromatizzato alle erbe al ciauscolo da spalmare sul pane caldo. Ma il piatto principe in tavola sono sicuramente i vincisgrassi, lasagna al forno farcite con un ricco condimento che alterna ragù (molto spesso rinforzato con rigaglie di pollo e animelle) e besciamella; tra i primi della tradizione domenicale non mancano i cappelletti in brodo di gallina.

Terra di confine dell’Italia centrale la gastronomia locale risente anche dell’influenza delle vicine Toscana e Emilia Romagna; per questo non è raro trovare la crescia di tradizione romagnola, anche se a Macerata si avvicina all’uso della schiacciata toscana, condita con olio, sale, cipolla e rosmarino.
Tra i dolci tipici molti sono legati a festività religiose e ricorrenze storiche, dalla serpe di Apiro con pasta di mandorle nata all’interno dei monasteri di clausura, ai cavallucci con frutta di stagione e sapa ricoperti di glassa, da consumare nel periodo invernale. Ecco i nostri consigli per non perdere neanche una delle specialità locali durante la visita a Macerata, con un gustoso fuori porta alla scoperta della crescia marchigiana più autentica.

Continua la lettura e scopri dove andare a mangiare a Macerata
http://www.gamberorosso.it/articoli/item/1021875-miniguida-di-macerata-terra-di-armonie-tra-ciauscolo-e-vincisgrassi  (articolo a firma di Livia Montagnola)

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Ciauscolo
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Macerata dall'alto
Macerata dall’alto

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