SE SIETE TRA QUELLI CHE DIVORANO OGNI PIATTO ALLA VELOCITÀ DELLA LUCE È GIUNTO IL MOMENTO DI PRENDERSI UN PO’ DI TEMPO. MANGIARE PIANO AIUTA A NON INGRASSARE MA NON SOLO.
Se, come diceva lo scrittore britannico Benjamin Disraeli, “il tempo è un grande medico”, allora è senza dubbio esperto in nutrizione. Questo non vuol dire che potete smettere di andare dal dietologo. Però la scienza può aiutare. Il cardiologo giapponese Takayuki Yamaji, dell’Università di Hiroshima, ha dimostrato che mangiare velocemente aumenta le probabilità di sviluppare la sindrome metabolica. Ciò comporta notevoli rischi per la salute, dall’obesità al diabete a tutta una serie di patologie dell’apparato circolatorio.
MANGIARE PIANO AIUTA A RESTARE IN SALUTE
Yamaji ha valutato come la velocità con cui si consumano i pasti influisca sulle possibilità di contrarre la sindrome in esame. Lo studio è stato condotto su un campione di mille individui, e ha riscontrato un’incidenza della patologia dell’11,6% su chi divora tutto a tempo di record. La percentuale si riduce al 6,5% se si mangia normalmente, e addirittura scende al 2,3% tra quelli che a tavola finiscono sempre per ultimi.
CONSIGLI PER MANGIARE PIANO: NON RESTARE IN UFFICIO
Dire “ciao” alla pausa pranzo non è salutare. Se sei tra quelli che non si alzano dalla scrivania neanche per mangiare, cambia questa abitudine. Come dimostra la ricerca di Yamaji, prendersi del tempo per consumare i propri pasti è fondamentale. Per questo, evitare di restare in ufficio a pranzo diventa un valido alleato nella vita quotidiana. Andare al bar, a mensa, o semplicemente cambiare stanza, influisce inoltre sulla percezione che ha il cervello del momento di pausa.
Ti sembrerà che il momento sia durato più a lungo, e questo aumenterà ulteriormente il senso di sazietà (distogliendoti dal pensiero di assaltare il distributore automatico dopo 10 minuti). Un altro trucco è quello di non mangiare da soli: condividete il pasto con un amico, un collega o il proprio partner. Magari, scambiando quattro chiacchiere tra un boccone e l’altro, come si faceva una volta.
IL CERVELLO HA BISOGNO DI TEMPO
E a proposito di cervello, sapevi che impiega 20 minuti per recepire il segnale di sazietà dallo stomaco? Chi è più veloce ovviamente in questo intervallo di tempo introduce nel proprio corpo più cibo degli altri. 80 grammi al minuto, è la quantità stimata dagli scienziati, contro un massimo di 50 grammi per chi mangia più piano.
E questo influisce anche su come il cibo viene ingerito. Bocconi più grandi vengono mandati giù con minore saliva, quindi meno enzimi digestivi e uno sforzo maggiore per digerire. I tempi ristretti, inoltre, non danno modo a stomaco e intestino di prepararsi alla digestione. Parafrasando Socrate: non si vive (veloce) per mangiare (male), ma si mangia (piano) per vivere (bene).
di Alberto Incerti – 05 luglio 2017