SE ANCHE MARK ZUCKERBERG, IL FONDATORE DI FACEBOOK, FINO ALL’ANNO SCORSO CONVINTO VEGETARIANO, SI METTE A PRODURRE BISTECCHE PREMIUM SIGNIFICA CHE LA TANTO INVOCATA ERA DELLE POLPETTE DI QUINOA E DEI FORMAGGI DI ANACARDI È SOLO UN MIRAGGIO.
Non è certo una novità che il primo mese dell’anno sia strategico per i vegani. A gennaio, infatti, i paladini dell’alimentazione etica, ci chiedono di provare a cambiare le nostre abitudini alimentari, invitando, chi non lo avesse mai fatto prima, a provare quei cibi che considerano più sani e sostenibili. Quindi, fake hamburger, biscotti alla soia, derivati del tofu e del setan.
Questi prodotti rappresentano una proposta che, nata nel 2014, nel tempo si è trasformata in un vero e proprio “evento” planetario. L’auspicio di questo “evento” che si chiama Veganuary (dal mese di gennaio ovvero january in inglese) è molto chiaro: si spera che inducendo la gente a cambiare la propria dieta a inizio anno questa poi finisca col cambiare definitivamente.
A gennaio, dunque, il sogno dei vegani di contaminare il mondo con un’alimentazione 100% vegetale è più vivo che mai. Ma purtroppo per loro questo sogno è destinato a infrangersi e vi spiego il perché.
L’inizio del nuovo anno ha portato con sé anche un’altra novità che forse a molti sarà sfuggita, ma non a noi, che siamo sensibili a certi temi, la volontà di Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook, di avviare un allevamento bovino nelle isole Hawaii.
MARK ZUCKEMBERG ABBANDONA LA DIETA VEGANA
Sì, avete capito bene, proprio lui, Mark Zuckerberg, quello che nel 2019 si era convertito alla dieta vegetariana e che ora spiazza tutti con questa notizia inaspettata: il suo imminente debutto nel business della carne di nicchia, quella di altissima qualità.
Siccome Mark Zuckerberg non è certo l’ultimo dei tycoon, tutt’altro, è un imprenditore di grande successo, capace di gestire e interpretare sconfinate distese di dati, viene da chiedersi come mai le sue antenne abbiano cambiato frequenza, sintonizzandosi sulle ben più appetitose bistecche premium?
La prima risposta che mi viene in mente è che forse la tanta auspicata rivoluzione veg non ha fatto in tempo a vedere l’alba che è già arrivata al tramonto, nonostante alcuni studi continuino a sciorinare numeri, cifre e percentuali che fanno credere il contrario.
EPPURE LA DIETA VEGETARIANA CRESCE
Secondo un’indagine condotta da Astraricerche e Unione Italiana Food il consumo dei prodotti vegetali in Italia nel 2023 è cresciuto del 2,8% rispetto all’anno precedente, con un giro d’affari che supera abbondantemente i 500 milioni di euro del 2022.
Inoltre, Bloomberg, storica testata giornalistica americana, prevede un’espansione a livello globale di questo mercato, che dai 44 miliardi di dollari attuali dovrebbe salire a 162 miliardi entro il 2030.
PERCHÉ ZUCKERBERG HA SCELTO LE BISTECCHE
Dati promettenti, dunque, ma che Mark Zuckerberg sembra ignorare, probabilmente perché il business della carne di qualità secondo lui rende molto di più.
O forse le stime di Bloomberg, Zuckerberg le ignora semplicemente perché la carne gli è sempre piaciuta. Prima che nel 2019 adottasse una dieta vegetariana, infatti, era un carnivoro di quelli tosti. La carne la mangiava e tanta. Addirittura, era lui stesso a sacrificare capre e polli prima di metterli sul fuoco, un po’ come fanno contadini e allevatori.
Si può dire, dunque, parafrasando Antonello Venditti, che certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano. Nel caso del fondatore di Facebook la parantesi vegetariana ha solo rafforzato un’antica fiamma, quella per la carne buona e genuina. Probabilmente è questo il motivo per cui Zuckerberg ha annunciato tramite social il suo nuovo progetto, diventerà mandriano.
Nel ranch di Ko’olau, nell’isola hawaiana di Kauai, alleverà bovini, Wagyu e Angus, che cresceranno mangiando farina di noci di macadamia e bevendo birra. Se la birra in questione sarà una lager, una Weiss o una trappista ancora non si sa ma lo scopriremo presto.
UNA SCELTA VINCENTE
Ad ogni modo, al netto di critiche e dubbi sul suo progetto (che prevede un complesso da 500 ettari con tanto di rifugio antiatomico, la cui costruzione è top secret) la scommessa di Zuckerberg non è affatto temeraria, tutt’altro.
Se si considera che il trend in futuro sarà una riduzione del consumo di carne che non necessariamente si tradurrà in un calo della spesa, proporre un prodotto di nicchia a clienti appassionati può dare ottimi risultati in termini economici.
Soprattutto in un paese come l’America che produce, consuma e importa tante bistecche. L’ultimo accordo commerciale degli Stati Uniti prevede un’importazione di 19 mila tonnellate di carne dall’Argentina.
Con buona pace per i vegani e i loro prodotti che potranno pure ritagliarsi qualche piccola fetta di mercato, ma non riusciranno mai a sostituire nel cuore dei consumatori il gusto sublime delle bistecche che si assaggiano in una steak house, costate e fiorentine meravigliosamente infiltrate di grasso e frollate a regola d’arte.
di Gianluca Bianchini 20/01/2024