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QUALE FUTURO PER LE GARE DI BARBECUE IN ITALIA?

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TRE INFLUENCER DELLA COTTURA A FUOVO VIVO A CONFRONTO PER FARE IL PUNTO SULLE GARE DI BARBECUE IN ITALIA

Ha fatto tanto discutere all’interno della comunità italiana del barbecue un nostro articolo intitolato a cosa servono le gare di barbecue in Italia (clicca qui per leggerlo). L’articolo, pubblicato la settimana scorsa e diventato subito virale, ha sollevato un polverone di pareri contrastanti. A che servono le gare di barbecue? A far divertire una ristretta nicchia di appassionati? O dovrebbero promuovere la cultura di questo tipo di cottura? Ne è nata quindi un  po’ di confusione. E noi che invece le idee vogliamo schiarircele, abbiamo chiesto a tre influencer del barbecue italiano di esporci il loro punto di vista.

In Italia i tre big del barbecue sono loro:  Marco Agostini, docente della Grill Academy Weber,  Fabio Santo, direttore sportivo della NBC (National Barbecue Championship), e Gianfranco Lo Cascio, fondatore di BBQ4All. A ciascuno di loro abbiamo rivolto tre domande specifiche sull’argomento.

Quale futuro per le gare di bbq in Italia – Marco Agostini

QUALE FUTURO PER LE GARE DI BARBECUE IN ITALIA : MARCO AGOSTINI

Le gare di bbq servono solo a far divertire una ristretta nicchia di appassionati o siamo noi ad avere un’impressione sbagliata

“Trovo la domanda poco calzante. È come chiedere se un torneo amatoriale serva a far divertire le squadre o a divulgare la cultura del calcio. In realtà una gara è una gara, non ha scopi divulgativi. Quello è un compito che spetta a blog, forum e mezzi di informazione. Il discorso divulgativo non può essere preso a pretesto per dire che una gara di quel tipo è inutile”. 

Seconde te le gare di bbq, così come sono impostate oggi e quindi secondo i parametri americani, aiutano davvero la cultura dell’american barbecue ad espandersi tra i neofiti?

“Il discorso è cosa intendiamo esattamente per americano. Ti faccio un esempio: il piatto americano e il piatto americano da gara sono due concetti molto diversi. Il primo si riferisce alle ribs, alle costine e al brisket e allora caspita quanti ristoranti barbecue hanno aperto negli ultimi anni! Si potrebbe dire che c’è n’è uno in ogni angolo del Paese e sono sempre pieni perché per quel che se ne dica le ribs sono un piatto che piace. Un altro discorso è il piatto americano da gara che invece è volutamente esagerato. Perché il giudice va convinto con un morso e il gusto quindi deve esplodergli in bocca. Ma non è un piatto che ha il compito di divulgare il barbecue. Non serve a quello!”.

Elencaci i cambiamenti che faresti nelle gare di bbq in Italia

“Noi concepiamo le gare di bbq come eventi a se stanti, in Europa invece sono eventi collaterali ad altri più importanti ma sempre a tema. Ad esempio, in Belgio si organizza una manifestazione che si chiama Beer Fries and Bbq. Lì la competizione è associata alla degustazione di svariate birre artigianali, alla possibilità di assaggiare le famose patatine belghe e ad altre dimostrazioni Street food. Diventa un evento per tutta la famiglia. Insomma, all’estero è normale che una gara di barbecue ospiti fiumi di persone nei weekend. È quella la strada da seguire”. 

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Quale futuro per le gare di bbq in Italia – Fabio Santo

QUALE FUTURO PER LE GARE DI BBQ IN ITALIA : FABIO SANTO

Le gare di bbq servono solo a far divertire una ristretta nicchia di appassionati o siamo noi ad avere un’impressione sbagliata?

“Facciamo i distinguo del caso. Sono le gare di bbq della KCBS ad essere legate a una ristretta nicchia di appassionati american barbecue. Il regolamento è datato e i sapori vengono decisi dalle regole del barbecue americano. Questo in parte spiega l’abbandono dei team di un evento storico come l’IBC di Perugia.

Stanno invece avendo successo gli eventi della NBC, anch’essa nata in seno ad un’associazione con un regolamento un po’ vecchio, ma con un progetto tutto nuovo, realizzato da italiani per gli italiani. Un esempio di  successo è lo Smoke on the Lake di Varese che ha raddoppiato i numeri sia in termini di team iscritti sia di partecipazione di pubblico”.

Secondo te le gare di barbecue, così come sono impostate oggi e quindi secondo i parametri americani aiutano davvero la cultura dell’american barbecue ad espandersi fra i neofiti?

“Per quanto riguarda il pubblico c’è una grossa differenza fra gare KCBC e NBC. Nelle prime gli impiattamenti non si vedono e anche le tende dei giudici restano chiuse. Non c’è interazione con il pubblico. Nelle seconde invece metà delle preparazioni sono visibili. Si tratta delle sei categorie aggiunte ai quattro pilastri del barbecue americano. Tra queste ad esempio abbiamo la pasta affumicata, il pesce e l’hamburger. Tutti piatti vicini ai gusti italiani e che si possono preparare anche a casa. la gente quindi si avvicina, chiede informazioni e così parla con team e giudici”.

Elencaci i cambiamenti che faresti nelle gare di bbq in Italia?

“Gli organizzatori devono capire cosa stanno andando ad affrontare. Grosso pubblico non c’è, quindi, le gare di bbq devono essere proposte all’interno di una manifestazione più ampia dove più generalmente si parla di barbecue. Inoltre è fondamentale l’aspetto economico. quindi, bisogna essere bravi ad accrescere i ricavi degli eventi, come iscrizioni e scontrini dei ristoranti, e a richiamare gli sponsor. Inoltre, posso dire che nel 2018 la NBC inserirà la categoria bistecca sanzionata dalla texana SCA, Steak Cookoff Association, ente che organizza il campionato del mondo”.

Quale futuro per la gare di bbq in Italia – Gianfranco Lo Cascio

QUALE FUTURO PER LE GARE DI BARBECUE IN ITALIA : GIANFRANCO LO CASCIO

Le gare di bbq in Italia servono solo a far divertire una ristretta cerchia di appassionati o siamo noi ad avere un’impressione sbagliata?

“Partiamo da una premessa: il barbecue italiano è agli antipodi rispetto a quello americano. Per gli italiani il barbecue è una grigliata veloce e ad alta temperatura. Per gli americani invece è una cottura lenta e a bassa temperatura. In  America poi le gare vengono organizzate solo per testare la preparazione del pitmaster. Considerata la distanza culturale esistente fra Italia e Stati Uniti si capisce perché si crei una distanza fra cuochi o eventi e il pubblico.

Secondo te le gare di barbecue, così come sono impostate oggi e quindi secondo i parametri americani, aiutano davvero la cultura dell’american barbecue ad espandersi tra i neofiti?

“Non, non credo. Purtroppo sia gli organizzatori sia i team non hanno ancora compreso che l’attuale modo di presentare i contest è privo di attrattiva. Il pubblico che va a vedere una gara infatti non vede niente. Inoltre, il giudizio sulle preparazioni è dato alla cieca nel senso che i giudici non sanno assolutamente nulla di chi ha preparato il piatto”.

Elencaci i cambiamenti che faresti nelle gare di bbq in Italia

“Facendo un parallelismo con il mondo del calcio, quello che crea interesse è la discussione che si crea attorno a un evento. Ma fino a quando le performance delle squadre resteranno precluse al pubblico sarà difficile poter stimolare un dibattito e soprattutto richiamare l’attenzione della stampa che invece è fondamentale per la crescita tutti gli attori coinvolti in questi eventi.

Al momento il barbecue in Italia è a zero, non abbiamo ancora scalato il primo gradino che ci avvicini alla filosofia dell’american barbecue. Per assottigliare questo gap sto cercando di convincere la  federazione ad istituire una semplice gara di bistecca. Un’iniziativa che potrebbe avere successo perché si tratta di un piatto che rientra nella cultura italiana e quindi capace di richiamare appassionati a cui poter somministrare in seguito nozioni di vero barbecue”.

Gara di barbecue
Gara di barbecue

Di Gianluca Bianchini 22/09/2017

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