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BARBECUE, UNA STORIA CHE DURA DA SECOLI

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TECNICA DI COTTURA ANTICHISSIMA ED EVENTO SOCIALE PER ANTONOMASIA
Dietro ogni foto del barbecue si trova sempre un momento di festa, di amicizia e di soddisfazione! non importa se hai un barbecue, una griglia, un camino o una pentola LA COSA BELLA È CONDIVIDERE Con gli altri una parte di noi…….grazie a tutti“, “Quando sono davanti a un barbeque non penso a Equitalia, alle tasse, ai soldi e quella rompiscatole di mia moglie“. E ancora: ” Come posso accendo la brace, in quel momento torno bambino e sono l’uomo più felice del mondo“. Sono solo alcuni dei commenti che ci hanno lasciato in questi mesi i nostri 26mila e passa amici sulla pagina facebook di Braciamiancora. Rappresentano la conferma di un amore che non finisce mai, quello tra l’uomo e il metodo di cottura più antico del mondo. Pensateci bene: nessuno dirà mai “ho partecipato ad un caminetto” o “stasera partecipo alla cottura dei rigatoni”. Ma tutti diciamo ” farò un barbecue”, “compro un barbecue”, “partecipo ad un barbecue”. Questo perchè nella parola “Barbecue” sono custoditi il momento in cui si cucina, l’evento sociale e il metodo di cottura. Quale di questi elementi è più forte? Quale è più determinante? Oggettivamente difficile dirlo. Perchè il vero barbecue è un evento sociale, naturalmente. E perchè il barbecue è una tecnica di cottura in realtà antichissima, propria e conosciuta da tutte le popolazioni cosiddette primitive. Ecco spiegato, sempre parzialmente, il motivo di tanto amore per le braci roventi.
UN PO’ DI STORIA : DAL BARBACOA AL BARBECUE
L’origine del termine ‘Barbecue’ è controversa ed avvolta nella leggenda.
La prima si ricollega ai primi esploratori spagnoli che giunsero nell’America centrale, in particolare nei Caraibi, dove scoprirono che le tribù indiane dei Taino usavano una tecnica di cottura delle carni che consentiva di conservarle a lungo anche nel non favorevole clima locale. Questa metodica prevedeva di disporre il cibo su di un graticcio di legna sospeso sopra uno strato di braci di legna. La cottura era lenta, e lo scopo del graticcio era quello di tenere la carne distante dal suolo e dalla contaminazione di insetti ed altri animali terrestri, mentre il fumo teneva lontani insetti volanti e contribuiva alla lunga conservazione degli alimenti. Gli stessi tipi di graticci pare venissero usati anche per dormire. Il nome di questi graticci nella lingua locale suonava agli spagnoli come “barbacoa”. I conquistatori, tornati in Europa, diffusero tale metodo di cottura e questa nuova parola con una grammatica più o meno simile in tutte le lingue. Nel 1697 in Gran Bretagna il termine barbecue è citato per indicare una piattaforma su cui dormire, ma nel 1733 la parola è già usata per indicare una riunione sociale all’aria aperta dedicata alla grigliatura della carne. Nel 1769 George Washington annota nel suo diario di essere andato ad Alexandria per partecipare ad un “barbicue”.Una seconda versione dell’origine del termine barbecue è francese. L’occasione della scoperta avvenne sempre durante la conquista del Nuovo Mondo, quando esploratori francesi avrebbero mangiato una capra intera cotta su una griglia del tutto simile a quella descritta sopra, e di averla gustata “de la barbe a la queue”, dalla barba alla coda, da cui, per contrazione, “barbecue”.Purtroppo, risolvere la controversia risalendo alla fonte linguistica è ormai impossibile, in ogni caso, quali che siano le preferenze circa l’origine della parola, non c’è dubbio che questa sia indissolubilmente legata al Nuovo Mondo. Quanto alla pronuncia, se siete anglofili direte “bàrbecu”, se siete francofili pronuncerete “barbechiù”.
di Augusto Santori 13/06/2018

Ribs al bbq

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