HA MESSO IN LUCE LA GRANDE TRADIZIONE ARTIGIANA DELLA PENISOLA MA ORA NON GLI BASTA PIU’ LA NAZIONALE ITALIANA MACELLAI SI CANDIDA A DIVENTARE CAMPIONE DEL MONDO UNA VITTORIA PER DARE LUSTRO E FIDUCIA A UN’INTERA CATEGORIA
Combattono col coltello in mano, la ciccia sul banco e gli occhi attenti ai tempi di gara. Sono i “ragazzi” della nazionale italiana macellai, una selezione nata nel 2017 con sane e ambiziose finalità sportive. L’obiettivo dunque è conquistare quanti più trofei possibili e per farlo le mannaie azzurre competono nei più prestigiosi circuiti internazionali.
Il sogno è conquistare il prossimo World Butcher’s Challenge (WBC), un evento che sta alla macelleria come le olimpiadi stanno allo sport. Dopo l’affermazione a Clermont-Ferrand (Francia) dove si sono laureati campioni d’Europa, le aspettative sono alte. Gli azzurri vogliono scrivere la storia. Per questo motivo a settembre proveranno ad espugnare anche Sacramento, per diventare finalmente campioni del mondo.
L’impresa in California la sognano da tempo, dall’edizione del 2021, saltata causa covid, ma il sogno è iniziato già a partire dalla prima edizione del WBC, quella di Belfast 2018. Allora l’inesperienza ha pesato, ma oggi la nazionale è cambiata, è più matura e consapevole della sua forza.
E’ pronta a trionfare e a lanciare un messaggio alle botteghe di quartiere: basta con le rivalità, divisi non si va da nessuna parte, uniti invece si cresce, si vince e si diventa grandi.
AMBASCIATORI DEL MADE IN ITALY
La nazionale italiana macellai è nata come gruppo sportivo, è vero, ma le gare consentono di mostrare a tutto il mondo la nostra arte nella lavorazione delle carni, un patrimonio affascinante che annovera mille golosità: tagli, preparazioni, cotture e prodotti norcini. Da questo punto di vista, quindi, la nazionale italiana macellai, proprio perché si confronta con culture provenienti da ogni angolo del pianeta è ambasciatrice del made in Italy e lo è anche dentro i confini nazionali.
Ogni membro, infatti, porta in dote un’inclinazione, una qualità, un talento cresciuto partendo dalla propria tradizione regionale. Ad esempio, Andrea Laganga interpreta il barbecue americano in chiave maremmana, Gianni Giardina è un maestro siculo del disosso, Francesco Camassa ha portato la frollatura pugliese a livelli iperbolici, mentre Roberto Passaretta mette il cuore laziale in tutte le sue preparazioni.
Tutti assieme questi talenti rappresentano l’Italia dalle Alpi al Mar Ionio portando nei contesti di gara quell’allegria, quella spontaneità, quella voglia di amicizia tipica del nostro popolo che emerge sempre sia nelle difficoltà che nei momenti di festa.
IL COMITATO DIRETTIVO
La nazionale italiana macellai si compone di bottegai, artigiani, appassionati e norcini di lungo corso. In breve si compone di grandi professionisti. Il nucleo storico di questa squadra è composto dal comitato direttivo la cui voce dà la cifra di un progetto giovane e dinamico.
“La nostra è una squadra competitiva la cui ambizione va al di là del traguardo sportivo: tramite i nostri successi vogliamo unire un’intera categoria che deve avere come bussola di riferimento il buon gusto, la qualità e l’amore per la tradizione”. Esprime un invito all’unità Orlando Di Mario, classe 1965, presidente della Nazionale italiana macellai.
Un messaggio ripreso anche da Andrea Laganga, classe 1985, referente della nazionale per il WBC: “Le gare ci permettono di stringere legami con altre nazioni. Durante gli eventi si crea un clima di competizione certo, ma ma anche di festa e collaborazione. Questo è bello ed è quello che vogliamo succeda anche con i nostri colleghi italiani”.
“Quando gareggiamo saliamo su un palco e su quel palco dobbiamo essere protagonisti. Alla fine, accresciamo le nostre competenze che mettiamo sul bancone a disposizione del cliente”. Afferma Mara La Bella, un coach coi tacchi alti, abile di coltello e bravissima a gestire senatori e giovani talenti.
Pone l’accento sul team anche il capitano Francesco Camassa, classe 1966 già Best Butcher’s in the World ovvero uno dei 6 migliori macellai al mondo: “Quello che più mi ha entusiasmato è vedere crescere una squadra con tanti campioni, che nonostante qualche incomprensione non hanno mai perso di vista l’obiettivo comune remando tutti nella stessa direzione e così facendo hanno reso grande il nome della nazionale italiana macellai”
“Abbiamo cominciato come piccoli tra grandi e adesso puntiamo ad essere grandi fra i grandi portando alto il tricolore italiano,” suona la carica Gianni Giardina, classe 1978, punta di diamante della squadra e con la testa già a Sacramento.
Anche il parere dello staff tecnico è illuminante. “Il confronto è fondamentale. Scoprire nuove tecniche di lavorazione e di cottura della carne non può che far bene alla cultura della macelleria. Se penso a quanto è stato fatto in passato e a quanto tuttora si sta facendo vedo un futuro roseo per le nuove generazioni” afferma Roberto Passaretta, classe 1981 e senior butcher.
Dello stesso avviso Davide Cecconi, classe 1974 e anche lui senior butcher: “Conoscere nuove culture è affascinante, ti fa crescere, in più l’intesa con i compagni è utile anche a livello commerciale, perché aiuta a capire le esigenze dei clienti e questo ti fa evolvere”.
Manuele Avagliano e Martino Demita sono gli altri senior butcher, mentre tra i young butcher figurano: Anna Moretti, Daniele Gargano, Marco Iuculano e Simone Di Ciano.
LA STRADA VERSO SACRAMENTO
A settembre la nazionale italiana macellai sbarcherà a Sacramento dove si apriranno le porte del Golden 1 Center, lo storico campo da gioco dei Sacramento Kings la locale squadra NBA. In questa arena da sogno con oltre 5 mila posti in tribuna la nostra nazionale si ritroverà davanti team agguerriti ma fiduciosa e consapevole della propria forza. La vittoria nel triangolare di Augusta in Baviera nel 2019 e poi quella nel 2021 in occasione de le Coupe d’Europe de Boucherie fanno capire quanto è ambiziosa questa squadra. Inoltre, un giuria diversa rispetto al passato, composta da giudici anglosassoni ed europei, è garanzia di una valutazione equilibrata. Per tutti questi motivi dunque è lecito sognare. E’ lecito puntare alla vittoria finale. Forza azzurri!
Di Gianluca Bianchini 19/01/2021